mercoledì 2 maggio 2018

Esistono Shonen manga SOLO per ragazzi?




Oggi articolo un po' diverso che deriva da una frase che mi hanno rivolto qualche giorno fa.

Parlando di manga, ho ammesso di non aver mai letto One Punch Man di Yusuke Murata ( in Italia edito da Planet manga) ma vorrei recuperarlo.
Sicuramente la persona che mi ha detto questa frase non conosce i miei gusti in fatto di letture e soprattutto non legge questo blog (molto male!).

Comunque, il succo è questo, al di là della mania dei giapponesi di targettizzare ogni tipologia di manga, esistono manga da "femmine" e manga da "maschi"?

Prendiamo come esempio gli Spokon (recentemente ho scoperto che i manga sportivi si chiamano spokon), da Rocky Joe a Capitan Tsubasa, da Slam dunk a Haikyu, hanno in comune l'essere rivolti a un pubblico maschile (sì, lo so che esistono anche quelli rivolti al pubblico femminile). Eppure le ragazze che leggono e guardano spokon non sono poche, tanto che negli ultimi anni alcuni anime usciti hanno preso una piega bizzarra che vira verso lo yaoi, seppur in modo platonico. Sto parlando di anime come Free o Yuri on ice, prodotti di puro fanservice.

Ma torniamo al titolo dell'articolo, esistono shonen prettamente per ragazzi?
Non ho mai disdegnato cazzotti e sangue, sarà che ho avuto l'imprinting con Saint Seya ma se vogliamo analizzare il genere dal punto di vista oggettivo, gli Shonen ricalcano a grandi linee l'archetipo del viaggio dell'eroe, ed è forse questo che li rende appetibili ad un pubblico più ampio. 

Gli shojo hanno come fulcro la storia d'amore tra due individui, quindi ai lettori poco inclini al romanticismo, se trama e personaggi non sono particolarmente innovativi, questa tipologia di manga può risultare noiosa.

Questo non significa che una categoria sia meglio dell'altra, potrei scrivere papiri su papiri sull'argomento analizzando generi come Ecchi o Boyslove ma il risultato è sempre lo stesso: per quanto i gusti personali convergano più su genere che su un altro, una storia scritta bene, che appassiona e fa amare i suoi personaggi è la chiave del successo. Sono le belle storie a fare la differenza. 


Mi rendo conto che questo articolo non ha ne capo ne coda, ho voluto mettere per iscritto alcuni castelli mentali scaturiti dalla mia mente. Spero non siano troppo contorti e che in qualche modo sia riuscita a esprimere il mio punto di vista.

See you Space cowboy,

Federica







6 commenti:

  1. Federica, l'argomento è interessante.
    Credo sia semplicemente la mania dei giapponesi di categorizzare tutto, come dici.
    Noi in Italia non ci facciamo tanti problemi... certo, ci sono cose più maschili di altre, e ovviamente cose più femminili.
    Poi comunque in Giappone stesso mettono degli "ami" per attrarre il pubblico opposto a quello di partenza, vedi il caso di Saint Seiya, che citi.

    Moz-

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    1. Si probabilmente siamo più open mind ma non è una novità che i giapponesi abbiano l’elasticità mentale di un comodino XD

      Ps: ho letto il tuo articolo sui “nerd” molto interessante! Appena ho tempo vado a commentare

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  2. A me non dà fastidio il categorizzare dei manga, è un po' come il nostro "per bambini/per adulti/per tutti", ti indirizzano ma poi uno è libero di scegliere ciò che vuole.
    Poi se in Giappone un ragazzo che legge uno shojo è considerato dell'altra sponda, non lo so, sono lontano dalla loro cultura da tantissimi anni.
    Cresciuto con tutti gli anime possibili, non mi sono mai soffermato su un genere, per me Ken il Guerriero valeva quanto Candy Candy. Una volta iniziato i manga non ho avuto problemi a leggere gli shojo e custodisco con orgoglio titoli come Mars, Batticuore Notturno e anche Marmalade Boy.
    Avrei problemi solo con gli shonen ai ma solo perché mi devo impersonare nei protagonisti per godermi un'opera e con gli omosessuali non ci riesco.

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    1. Anche io ero per “quel che passa il convento va bene” 😂😂

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  3. Non approvo la "sessizzazione" di qualsiasi opera, fumetti compresi.
    Se andiamo a dire "questo è per femmine" e "questo è per maschi" riapriamo la piaga mai chiusa del genderismo.
    I fumetti, come tutte le arti, sono e devono essere aperti a tutti.
    Perché che c'è di male se un ragazzo legge Sailor Moon e una ragazza legge Hokuto no Ken?
    Niente!

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